Che tristezza!

Un cantiere fermo (per storie truffaldine), dove la gru, i camion e le scavatrici sono simili a scheletrici rottami abbandonati da secoli sopra un pianeta morto. Il tutto immerso nel fango.
Questo scenario compare nel romanzo di Camilleri, La piramide di fango, ed è un luogo fisico, ma anche metaforico: allegoria di un paese dove non esistono più colori, perché il fango avvolge tutto nella medesima opacità: << Il fango della corruzione, delle mazzette, dei finti rimborsi,, dell’evasione delle tasse, delle truffe, dei falsi in bilancio, dei fondi neri, dei paradisi fiscali, del bunga bunga… Forsi, arriflittì Montalbano, quello era il simbolo della situazione nella quali s’attrovava il paìsi ‘ntero>>.

Ma che tristezza! Che stanchezza!